Se navigando sui social ti sei imbattuto in persone che si
immergono nell’acqua fredda (ops..), si espongono alla luce infrarossa o che praticano
il digiuno intermittente, ecco in quel caso stavi guardando alcune pratiche di
Biohacking. Sempre più spesso sentiamo parlare di Biohacking per stare meglio,
aumentare la performance sportiva o lavorativa, vivere più a lungo, rallentare
l’invecchiamento, aumentare il focus cognitivo e altri desiderabili effetti
sulla salute fisica e mentale.
In questo articolo cercheremo di capire se queste azioni sono solamente l’ennesima trovata che il marketing prova a venderci o se realmente possono essere utile alla nostra salute.
Andiamo con ordine.
La parola prende spunto dal verbo inglese “to hack” che in
genere viene utilizzato nell’ambito informatico per descrivere un accesso non
autorizzato ad un computer o dispositivo elettronico. L’aggiunta del prefisso
“Bio” serve a contestualizzare il tipo di “accesso” che si sta tentando di
fare, ovvero quello biologico.
Ecco allora che il termine Biohacking indica una serie di
pratiche volte a migliorare la propria salute e ad aumentare il benessere
fisico intervenendo su alcuni aspetti della biologia del corpo.
Alcuni esempi di azioni di Biohacking più diffuse sono i bagni
in acqua fredda, utilizzo di alimenti specifici, dispositivi per monitorare il
sonno, digiuno, red light therapy, respirazione, integratori, esposizione alla
luce del sole e la lista potrebbe continuare all’infinito.
MARKETING O VALIDO AIUTO?
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Molte di queste pratiche sono realmente utili e supportate ampiamente dalla ricerca scientifica, ecco alcuni esempi:
Altre invece, seppur non dannose o pericolose per la salute, sono estremamente gonfiate dal marketing e non così determinanti per il nostro benessere o performance, un esempio sono tutti i riferimenti ad un unico cibo specifico che da solo dovrebbe apportare chissà quali benefici. I cosiddetti superfood che seppur validi alimenti devono comunque rientrare all’interno di una alimentazione equilibrata dove eventuali benefici sono apportati per l’appunto dalla dieta equilibrata e non dal singolo alimento.
BIOHACKING O CURA DELLA PROPRIA SALUTE?
Anche nella scelta del termine che racchiude tutti questi
utili strumenti per la nostra salute il marketing gioca la sua parte.
Biohacking, infatti, può sembrare un qualcosa non alla portata di tutti, un pò
come hackerare un dispositivo elettronico non è certamente una attività che
chiunque padroneggia quotidianamente.
Se però ci fermiamo un momento ad osservare le pratiche di
Biohacking ma soprattutto i loro effetti ci accorgiamo che l’esposizione
all’acqua fredda o l’utilizzo di un integratore non ci renderanno dei supereroi
né avranno l’effetto della pozione di Asterix e Obelix. Sono semplicemente
delle azioni, nella maggior parte dei casi a costo zero e da poter svolgere in
casa, che mirano a farci stare bene, a eliminare alcuni disturbi che
sperimentiamo ogni giorno come la stanchezza cronica o sintomi legati allo
stress e che ci permettono di migliorare la qualità della vita.
Forse potremmo semplicemente chiamarla cura della propria
salute. Dei piccoli gesti quotidiani da inserire all’interno della nostra
giornata, come una routine, e che ci consente di rispettare i ritmi biologici
del corpo. Ascoltare e rispettare il Sistema Nervoso Autonomo che con il suo
orologio biologico (Nucleo Soprachiasmatico) regola tutte le nostre cellule ed
i ritmi circadiani che fluttuano all’interno delle 24 ore.
Nessun effetto magico, nessun superpotere, solo ed unicamente un momento per noi stessi, per il nostro benessere, per prevenire quelle malattie dettate da uno stile di vita scorretto che poco si adatta con i ritmi biologici grazie ai quali ci siamo adattati ed evoluti nel corso degli anni, secoli e millenni.
COME FARE?
Due consigli pratici:
Il primo consiglio può sembrare scontato ma è effettivamente
la miglior cosa da fare: affidarsi a persone esperte! Come detto, non è la moda
del momento, la prevenzione è una cosa serie e va svolta con cognizione di
causa. Non tutte le pratiche devono essere messe in atto e all’interno di un
singolo comportamento che possiamo adottare ci sono una serie di variabili da
considerare per cui l’applicazione sarà diversa da soggetto a soggetto. Un
esperto saprò sicuramente guidarci nelle strategie a noi più utili e adattarle
alle nostre caratteristiche.
Il secondo consiglio è quello di scegliere delle azioni che sappiamo poter inserire nella nostra routine e portare avanti con costanza. Sotto la guida di un esperto scegli 1 o 2 pratiche a te più congeniali e che puoi facilmente mantenere nel tempo. Si può iniziare con 5 minuti di respirazione al giorno, oppure con il bagnarsi le mani nell’acqua fredda (si, bastano le mani) oppure raggiungere un numero specifico di passi al giorno. Si tratta, in pratica, di cambiare il proprio stile di vita, passo dopo passo, verso un approccio che vede la salute al centro dei nostri comportamenti.
Se sei curioso di conoscere e capire come il Biohacking può aiutarti a migliorare la tua salute psico-fisca e la tua performance sportiva o lavorativa scrivi ai nostri contatti e saremo felici di accompagnarti alla scoperta di questo mondo.
Nei prossimi articoli del blog andremo a conoscere meglio le pratiche supportate dalla ricerca scientifica per poter migliorare la nostra salute.
Articolo a cura di:
Paolo Giovannetti
Laurea in Scienze Motorie
Master in Posturologia
Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia